Professionismo

Un vero professionista deve essere capace di fare una cosa in almeno 3 modi:

  1. Nel modo corretto.
  2. Nel modo sbagliato.
  3. In almeno una variante di ognuno dei 2 punti sopra e questo significa che deve saperlo fare correttamente ed in modo sbagliato in almeno 2 modi diversi.

A prima vista sembra una cosa semplice, ma non lo è proprio. Es: uno crede che il modo corretto per fare qualcosa sia solo uno, non è vero. Mettiamo che il risultato da ottenere sia: “Andare nel paese vicino”. Ci puoi andare a piedi, in macchina, in elicottero, fare il giro del mondo…vedi quanti modi ci sono per fare la cosa corretta? Ciò che conta è il risultato. Altro esempio, risultato: “Aprire la porta”. Puoi usare la mano, scassinare la serratura, usare una chiave…vedi?
Se la porta non è chiusa a chiave, la cosa più ovvia è appoggiare la mano sulla maniglia, abbassarla e tirare, ma ci potresti anche legare una corda e con un complicato giro collegarla ad una finestra che quando la apri farà aprire anche la porta.

Nonostante che questi semplici esempi facciano ottenere lo stesso risultato, non è detto che le azioni intraprese siano le migliori. Quindi, con “Nel modo corretto” si intende il miglior modo possibile per ottenere il risultato in base alla situazione del momento.
Può essere il miglior modo adesso, ma non fra dieci minuti, perché nel frattempo è subentrato qualcos’altro che ti fa cambiare base operativa. In ogni caso il professionista deve sempre saper fare la cosa corretta in almeno 2 modi diversi ed il suo ingegno è determinante.

Il professionista sa quando sta facendo la cosa giusta, sbagliata oppure qualcos’altro. Lui sa il fatto suo e ci gioca con esso e questo significa che conosce i pro e i contro, oltre che aver maturato un punto di vista lungimirante.

Questo è il motivo percui ci sono molti “professionisti inconcludenti” e “professionisti competenti”.

Ma come mai succedono queste cose? Eppure entrambi hanno “studiato anni” e preso la laurea. Beh, il primo “l’ha comprata”, il secondo ha applicato la mente, ha assimilato i dati ed è stato in grado di elaborarli concettualmente al fine di metterli in pratica.

E il tutto ha una sola risposta: COMPRENSIONE!

Ma come si raggiunge la comprensione? Capendo ciò che si studia e ciò la si raggiunge chiarendo le parole che non si conoscono. Studio e applicazione.

E naturalmente un professionista non smette mai di informarsi ed aggiornarsi, in pratica non smette mai di imparare.
Colui che si “siede sugli allori”, presto o tardi rimarrà indietro e si ritroverà nella categoria dei dilettanti. Vedi anche Differenza fra lettura, studio e attitudine.