Differenza fra lettura, studio e attitudine

Differenza fra lettura e studio e attitudine

C’è da dire che la lettura e lo studio, pur essendo simili, sono 2 cose completamente diverse.

Leggere un giornale non è come studiare un testo, in entrambi i casi vi si applica la mente altrimenti uno non ci capisce niente, ma è l’assimilazione dei dati che fa la differenza. Tu leggi un articolo di giornale e normalmente non sei tenuto a dimostrare “il come si applica nell’universo fisico”, semplicemente l’hai letto, capito e la cosa finisce li.

Lo studio invece implica non solo l’applicazione della mente, ma anche il come si applica nell’universo fisico, perché lo scopo dello studio non è avere un bel certificato incorniciato appeso al muro, lo scopo dello studio è che tu, gradino dopo gradino, sia in grado di dimostrare e applicare ciò che hai studiato e alla fine del corso sarai competente perché sarai in grado di fare.

Gli unici momenti che un “professionista” potrebbe mai dannarsi, sono i momenti dove ha mancato di comprendere ciò che stava studiando.

È fin troppo facile dire “Mi sono laureato”. Ma quanto sai applicare? Sei in grado di estendere la tua mente applicativa oltre il confine di ciò che hai studiato?

Un professionista può trovarsi in situazioni che richiedono un’immediata decisione che potrebbe determinare la vita o la morte di qualcuno. È qui che salta fuori tutto il suo background di conoscenza o tutte le volte che si addormentava sui libri. È troppo comodo dire “Imparerò meglio con la pratica lavorativa”, questo è vero, ma ciò non lo esenta dallo studiare ed applicare correttamente già sin dall’inizio.

L’applicazione della mente e l’assimilazione dei dati, forma il futuro professionale della persona e ciò può creare la reputazione di “Ciarlatano incompetente”, oppure di uno stimato, rispettato e rinomato professionista col quale tutti vorrebbero avere a che fare. Vedi anche Professionismo.