La bugia alimentare

bugia

L’attuale cultura mentale-alimentare ritiene che la stanchezza derivi dal “non mangiare”, in realtà non è così.

Un classico esempio lo si vede nel periodo del Ramadam; si sa che i musulmani in quel periodo possono mangiare solo all’alba o la sera e di giorno si possono vedere stanchi e affaticati.
Ovviamente chi non ha conoscenza del funzionamento del corpo attribuisce il motivo alla mancanza di cibo ma, come dicevo, le cose stanno diversamente.

Questi periodi di digiuno sono la gioia del corpo, perché è proprio in questi momenti (anche di notte) nei quali lo stomaco è vuoto, che può finalmente iniziare il suo lavoro naturale e cioè: disintossicazione e ricostruzione. Vedi anche Digiuno e autoguarigione.

Nel periodo di digiuno il corpo inizia a fare le “pulizie di casa” e questo significa che le tossine iniziano ad entrare in circolo per poi essere espulse; queste situazioni possono essere anche spiacevoli: stanchezza, mal di testa, dolori vari, strani pensieri o sensazioni, ecc. tutto questo è normale perché fa parte del gioco e una volta che le tossine sono state espulse attaverso i vari canali che usa il corpo, la persona inizierà a sentirsi meglio.

Questo principio spiega anche perché reintroducendo cibo si incomincia a stare meglio; la risposta è semplice: la reintroduzione di cibo e la successiva digestione porta nel sangue nuove sostanze e questo fa in modo che le tossine in circolo “si diluiscano” nel sangue, è per questo che ci si sente meglio, perché ora si hanno meno tossine concentrate che avvelenano il corpo.

A proposito voglio ricordare una frase di Arnold Ehret: “Quello che la Scienza Medica definisce come Normale salute, in effetti è una condizione patologica.”

Come ho già detto in altre occasioni: “Il corpo sa il fatto suo” e non bisogna confondere questo con l’inedia, che è tutt’altra cosa.

Così è come stanno le cose.