Artemisia, l’erba magica contro i tumori

Anche questa recensione tratta di un metodo naturale che vale la pena di provare prima di sottoporsi ai metodi distruttivi della “Scienza moderna”.

artemisia annua, l'erba magica

Artemisia: Questa erba uccide il 98% del tumore in sole 16 ore! Ma nessuno ne parla!

L’Artemisia è una pianta usata dalla medicina cinese già da diversi millenni. L’attenzione verso di essa nella medicina occidentale arriva solo nel 2001, mentre  nel 2011 sono stati compiuti esperimenti in vitro.

Alcuni medici dell’Università della California portarono avanti studi, poi pubblicati sulla rivista scientifica Spirit Science and Metaphysic, sull’efficacia di questa pianta contro il tumore.

Gli studi hanno dimostrato come l’Artemisia distrugga, in particolare, le cellule tumorali del polmone, e quindi controlla la crescita e la riproduzione delle cellule malate. Inoltre, secondo la ricerca, sarebbe in grado di distruggere il 98% delle cellule tumorali in sole 16 ore. Grazie a questi effetti miracolosi la pianta è stata denominata, non a torto, ‘erba magica’.

Il principio attivo che rende questa pianta così efficace è l’artemisina che veniva usata dai cinesi contro la malaria. Questa sostanza combinata con il ferro annienta le cellule cancerogene.
Il dottor Len Saputo, medico californiano, ha parlato di una cancer smart bomb,  una bomba intelligente contro il cancro e spiega:
“l’Artemisia si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove un’elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore”.

Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei tumori di Milano, spiega come la ricerca sia molto interessante, ma perché possa avere l’efficacia desiderata bisogna attendere ancora qualche anno:
“Diciamo che può dare degli effetti positivi là dove c’è un’alta concentrazione di ferro, situazione che si verifica in alcuni tipi di tumore (non tutti, però), per garantire la rapida riproduzione delle cellule tumorali, sulle quali questa erba risulta ‘tossica’.
Al momento esistono dati sperimentali in vitro, ma perché si possa davvero usare il principio alla base dell’azione dell’Artemisia Annua ci vorranno ancora diversi passaggi, dalle procedure su animali fino alle sperimentazioni cliniche. Insomma, occorrono ancora anni”.

Marco Pierotti è molto cauto, non si lascia andare a facili entusiasmi, ma guarda con interesse e speranza a questa nuova possibile cura e chiarisce:
“L’atteggiamento corretto è partire dal presupposto che il cancro è una malattia complicata, dovuta alla complessità del nostro organismo e al fatto che la vita media si è allungata.
Dunque non bisogna assumere un atteggiamento di chiusura verso eventuali cure non convenzionali, purché queste siano razionali e rispettino la metodologia della comunità scientifica. (…) la cura con l’erba Artemisia non è al momento una cura disponibile. Possiamo considerarlo come un farmaco in via di sviluppo, una goccia di speranza, dal momento che ogni giorno in Italia si diagnosticano mille casi di cancro”.

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