Il “Dio sole”

sole

Non aveva tutti i torti il faraone Akhenaton (XVIII dinastia, 1352-1336 a.C. sposo di Nefertiti, donna bellissima e di grande fascino) quando salì al potere, in pochi anni radicalizzò il suo credo in un unico dio: il Dio Sole (Aton) come forza creatrice dell’universo.
Per questo, Akhenaton, fu soprannominato “Il faraone eretico” perché proibì il politeismo per stabilire ufficialmente nel suo regno il monoteismo: adorare un solo dio, il Dio Sole.

Akenaton e Nefertiti

La luce del sole è la più potente medicina che la natura abbia messo gratuitamente a disposizione dell’uomo.” – Fabio Marchesi

La luce solare è un potentissimo veicolo naturale che porta in direzione della salute. Rigorose ricerche scientifiche hanno dimostrato che il sole e i raggi ultravioletti (UV)(1) riducono il colesterolo e le carie dentali, migliorano il sistema immunitario, libido e fertilità e prevengono i tumori.
Questi raggi solari sono un nutriente indispensabile alla salute dell’uomo. L’illuminazione artificiale che ne è priva, indebolisce il sistema immunitario, altera i ritmi biologici, lo stato emotivo, il sistema metabolico, endocrino. Il sole è anche un’efficace terapia contro la depressione.

L’essere umano è nato per vivere e dare il meglio di se in un ambiente illuminato dal sole. Lo spettro(2) di emissione del sole che raggiunge la superficie terrestre varia durante la giornata e nelle stagioni, stimolando e attivando via via funzioni endocrine e metaboliche diverse.
La luce naturale che coinvolge il corpo è un elemento vitale come l’acqua e l’aria. Dovremmo cercare di trascorrere all’aperto il maggior tempo possibile in funzione delle stagioni.
L’esposizione alla luce artificiale priva di ultravioletti e con molte frequenze distorte può provocare patologie che la medicina tradizionale cura intervenendo chimicamente o chirurgicamente. Esposto alla corretta luce solare, l’organismo ritorna a funzionare al meglio.
Ma la luce solare può anche avere effetti collaterali negativi se se ne abusa, perciò va assunta nei tempi e nelle quantità corrette.
È stato inoltre dimostrato che gli effetti negativi dell’esposizione solare, come il melanoma, si manifestano con una maggiore incidenza nelle popolazioni delle aree meno esposte al sole.
Non dobbiamo certamente esporci al sole intenso se non siamo preparati.

A riguardo vi racconto un fatto a me successo: tempo fa ero in Florida, e siccome a me piace prendere il sole, mi misi sotto il sole per mezz’ora davanti e mezz’ora dietro senza crema protettiva e continuai così per qualche giorno. Non l’avessi mai fatto! La pelle dietro sotto il collo iniziava a lacerarsi, smisi di prendere il sole e per circa un mese sentivo un forte prurito giorno e notte in quei punti, cosa molto fastidiosa.
Sapevo che là il sole picchia di più, ma non diedi molto peso alla cosa, sta di fatto che questo risultato mi ha fatto capire che all’inizio, là, ci si può stare sotto al max 5 minuti di orologio, non di più!

È importante esporsi al sole con gradualità, mantenere la pelle idratata con uno spruzzino, con docce e bagni frequenti.
Quando siamo al sole dobbiamo bere molta acqua, succhi di pomodoro, o mangiare frutta ricca di acqua come angurie, pesche, meloni, pompelmo. Mangiare pomodori, circa 300 grammi al giorno, equivale ad usare una crema con protezione 3‐4. Piuttosto che utilizzare le creme solari, riduciamo il tempo di esposizione e se il caso andiamo all’ombra. È bene anche limitare l’uso di occhiali da vista
con filtro UV e colorati per permettere ai raggi del sole di esercitare i loro effetti benefici. Se la troppa luce ci da fastidio, meglio usare un copricapo dotato di frontino.
Spesso, le sostanze tossiche presenti nelle creme solari, man mano che l’acqua evapora possono irritare la pelle.
Dobbiamo sempre ricordarci che prima della scoperta della penicillina, la terapia più efficace per curare le malattie infettive erano i bagni di sole che avevano la proprietà di stimolare il sistema immunitario.

luce1

La quantità di radiazione ultravioletta presente nella luce naturale del sole è necessaria per la salute fisica e mentale, per la forza muscolare, per il comportamento, per la capacità di apprendimento, per l’efficienza del sistema immunitario, per stimolare il metabolismo, per ridurre la fame, per stimolare l’intelligenza e la vitalità dell’essere umano.

Anche le frequenze dell’infrarosso, presenti nello spettro di emissione della luce naturale, assieme all’attività fisica, sono riconosciute come terapeutiche e molto utili per il dimagrimento.
L’esposizione alla luce solare aumenta la produzione di seratonina e riduce l’appetito. Chi vive in locali chiusi ha più fame di chi vive esposto alla luce solare. La luce che entra negli occhi deve essere il più possibile simile a quella del sole. Qualsiasi differenza o distorsione può provocare effetti negativi sul corpo umano.
Numerosi e straordinari sono gli effetti dell’esposizione alla luce naturale del sole o a sorgenti capaci di riprodurne il più fedelmente possibile lo spettro di emissione, l’esempio più noto di spettro è l’arcobaleno, questo è uno spettro naturale prodotto da fenomeni meteorologici.

È stato riscontrato che dipingere le pareti della scuola con colori caldi, arancione e giallo ha effetti di incremento del rendimento scolastico. In particolare si riscontrano: maggiore velocità di apprendimento, crescita in altezza, sviluppo fisico, 1/3 in meno di assenza per malattie, 2/3 in meno di carie dentali.
Secondo ulteriori ricerche mediche sembra che il tipo di illuminazione innaturale abbia un’influenza sul comportamento depressivo nei periodi invernali dei bambini che vanno a scuola (stato d’ansia, fame di dolci e carboidrati, aumento di peso, senzazione di stanchezza al risveglio, cambiamenti d’umore, mancanza di energia, difficoltà nei rapporti umani, difficoltà di concentrazione, di pensiero, di memoria, debolezza fisica ed esposizione a malattie e infezioni, facili sbalzi di umore, sindrome premestruale, disturbi del sonno accrescimento dell’appetito, irritabilità, accresciuto sentimento di apprensione e la presenza di altri disordini emotivi stagionali noti come Seasonal Affective Disorder (SAD o depressione invernale), il che influenza la loro motivazione ad apprendere. Utilizzando illuminazione con luci full spectrum, i sintomi depressivi nei bambini dimostrano una significativa regressione rispetto ad una condizione in cui vengano utilizzate lampade a fluorescenza.

Gli ultravioletti sono un nutriente fondamentale per l’organismo, ma troppi possono essere nocivi, viceversa la loro carenza porta nel tempo a problemi ben peggiori., inoltre sono di fondamentale importanza per la produzione di vitamina D.
La luce solare ci aiuta a eliminare le sostanze tossiche, a ridurre l’osteoporosi, l’acne e le malattie cardiovascolari.
In sintesi, la luce naturale è una necessità quotidiana dell’organismo, per migliorare la salute dovremmo stare all’aperto anche solo per mezz’ora ma tutti i giorni. Nella luce naturale vi sono lunghezze d’onda preziose per curare l’organismo che sono normalmente assenti in ambienti illuminati con luce artificiale.

luce2

E se lavori in un ambiente chiuso tutto il giorno?

In alternativa possiamo illuminare gli ambienti in cui viviamo con un’intensità luminosa di almeno 5000 lux(3) prodotta da luci full spectrum dotate di componenti UV-A e UV-B bilanciate.
Luce full spectrum letteralmente significa luce che possiede l’intero spettro della luce del sole che raggiunge giorno dopo giorno il nostro pianeta. Dopo esserci sviluppati milioni di anni sotto questo tipo di luce è naturale aspettarci che questo spettro sia per noi ideale. Questa luce è equilibrata e sana per la nostra mente e per il nostro corpo proprio perchè il corpo umano nella sua evoluzione si è adattato a questo tipo di luce.
Questo fatto è di un evidenza disarmante: tutti noi siamo a conoscenza di quanto ci sentiamo meglio emozionalmente in una luminosa giornata di sole rispetto ai giorni grigi quando il cielo è coperto e siamo costretti a chiuderci in casa. La ragione di questo sono le differenze tra lo spettro solare e lo spettro della luce artificiale.
Le lampade full spectrum presentano uno spettro molto vicino allo spettro caratteristico della luce solare
Tuttavia, per ottenere i migliori benefici, abbiamo bisogno di tutte le lunghezze d’onda della luce. L’obiettivo delle lampade full spectrum è quindi quello di offrire una fonte di luce equilibrata, con uno spettro continuo, una temperatura di colore non troppo bassa e non troppo alta ed una capacità di riproduzione dei colori il più vicino possibile a quella del sole.

Il nostro stile di vita e il nostro modo di lavorare sono enormemente cambiati nel corso degli ultimi 100 anni. Fino a qualche decennio fa la maggior parte delle persone lavorava all’aperto: pensate ad esempio agli agricoltori, ai muratori, per loro la luce naturale era comune ed assolutamente normale. In media durante una tipica giornata lavorativa circa il 90% del tempo veniva trascorso all’aperto e circa il 10%, o anche meno al chiuso. Oggi non è più così. Le professioni sono cambiate e la stessa società è cambiata. Il nostro lavoro si svolge per lo più al chiuso in “comodi” uffici, case, centri commerciali, ecc., circondati da vetri doppi e metodi di costruzione ad alta efficienza energetica che filtrano quasi completamente la luce naturale.
Di conseguenza, in genere, oggi si passa molto meno del 10% della giornata all’aperto e molti di noi non sono in grado di ricevere una adeguata dose giornaliera di luce naturale.
Alcune parti dello spettro completo della luce sono essenziali per mantenere sane ed equilibrate alcune funzioni del nostro corpo poichè controllano il rilascio di determinati ormoni. Queste parti dello spettro solare (per esempio gli UV) non sono presenti negli spettri emessi dalle normali lampade ad incandescenza e dalla maggior parte delle lampade o dei tubi a risparmio energetico.

Un rapido sguardo alla temperatura del colore (in Kelvin)(4) delle lampade full spectrum mostra una somiglianza naturale a quella relativa alla luce del sole di circa 5500 K.

luce3

Il dr. John Nash Ott (23.10.1909 – 12.4.2000) dice che la luce è una sorta di alimento come il cibo e proprio come una dieta squilibrata ci fa male, anche un’illuminazione sbagliata ci può fare ammalare e solo una corretta alimentazione così come una corretta illuminazione sono in grado di preservare la nostra salute. La ricerca in questo campo ha fatto diversi passi importanti, ma c’è ancora molto da fare. Per coloro che sono preoccupati per l’esposizione agli UV non bisogna dimenticare che tutto dipende dal dosaggio. Un minimo assoluto di non meno di 15 minuti di esposizione alla luce solare è necessario per ottenere la nostra dose giornaliera di vitamina D3(5) trasformata in forma usabile per il nostro corpo.


(1)Raggio ultravioletto (UV): lunghezza d’onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall’occhio umano. Il nome significa “oltre il violetto” (dal latino ultra, “oltre”), perché il violetto è l’ultimo colore ad alta frequenza visibile dello spettro percepito dall’uomo. L’UV può essere suddiviso in 3 differenti bande: UV-A, UV-B e UV-C. A causa dell’assorbimento da parte dell’ozonosfera circa il 99% degli ultravioletti che arrivano sulla superficie terrestre sono UV-A. Infatti quasi il 100% degli UV-C e il 95% degli UV-B è assorbito dall’atmosfera terrestre.

(2)Spettro: quando un fascio di luce bianca proveniente dal sole passa attraverso un prisma, si scompone nei suoi colori componenti, il suo “spettro” appunto, i quali formano una sorta di arcobaleno e si susseguono nell’ordine di: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Aldilà del violetto e prima del rosso esistono però altre radiazioni che il nostro occhio non è capace di osservare, queste radiazioni sono chiamate rispettivamente raggi ultravioletti e raggi infrarossi.

(3)Lux (lx): è l’unità di misura dell’illuminamento, indica la quantità di luce che colpisce un’unità di superficie.

(4)Kelvin (K): i Kelvin indicano la temperatura di colore e quindi, la tonalità di luce..

(5)Vitamina D3: la vitamina D (è un gruppo di 5) è nota anche come “Vitamina del Sole” perché è grazie ai raggi del sole (specialmente UV-B) che il nostro corpo, attraverso la pelle, è in grado di sintetizzarla e produrla. Il suo ruolo principale è quello di aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa ma è anche una vitamina assorbi grassi, inoltre è utile per la prevenzione del diabete, del cancro e degli attacchi di cuore. È presente in forma naturale nei mammiferi ma è inattiva. La vitamina D3 viene attivata dagli enzimi del fegato e dei reni, e dopo l’attivazione funziona come un ormone. Appena 15 minuti sotto il sole senza protezione solare per tre volte a settimana consentono al corpo di produrre una quantità tale di vitamina D da essere immagazzinata nel corpo per diversi mesi.